giovedì 15 marzo 2012

  1.                                        

                                              licia



    Comincio da uno dei romanzi a cui sono più legata. Da Persuasione, che racchiude tutta l'abilità di Jane Austen.
    Sono molto affezionate ad Anne Elliot, a questa donna di ventisette anni che vive fra persone che non la amano e non la stimano e sembra rassegnata a questo. Finchè non arriva il Capitano Wentworth che la sveglierà senza aver bisogno neppure di baciarla come fanno certi principi nelle favole.
    Certo bisognerà aspettare circa duecento pagine per il lieto fine ma ne vale la pena perchè il nostro Capitano sfodererà tutto il suo lato romantico scrivendo una di quelle lettere che, personalmente, venderei l'anima al diavolo per ricevere almeno una volta nella vita!

    .....Di nuovo mi offro a te con un cuore che è ancor più tuo di quando quasi lo spezzasti, otto anni e mezzo fa....

    Gli uomini devono fare i precisi anche nei momenti meno opportuni, non bastava "otto anni"?

    Due versioni di questo capolavoro per lo schermo:
    la prima del 1995 con Amanda Root e Ciaràn Hinds, è per me la migliore.
    la seconda del 2007 con Sally Hawkins e Rupert Henry-Jones ha dei difetti secondo me imperdonabili.
    Va bene qualche rilettura o reinterpretazione del romanzo ma ci sono delle scene ( come il finale ) assolutamente improbabili.
    La protagonista è decisamente bruttina mentre Anne Elliott viene descritta come molto graziosa in passato e poi sfiorita.
    Durante lo svolgersi della vicenda dovremmo assistere ad una evoluzione dell'aspetto di Anne che la riporta alla bellezza passata, cosa che nel film non avviene.
    Rupert Henry-Jones è caruccio ma non rende l'idea di un uomo che ha passato gli ultimi anni in mare fra battaglie e pericoli. Io me lo immagino un pò più stile Jack Aubrey ( lo sai Russell che io ti metterei ovunque anche nella minestrina in brodo,.. che sapore avrebbe!)
    E poi scusatemi ma questa la devo proprio dire: nel finale, dopo la lunga corsa ( ma quando mai una signora di quell'epoca si metterebbe a correre per strada!) lei arriva dal Capitano, è senza fiato, parla ed è inquadrata in primissimo piano e.. andatela a vedere, osservate la bocca di lei e ditemi se non fa un pò senso anche a voi.




  2.                                                     Anonimo 


    17 marzo 2012 17:20




    SERIE AMERICANE E SERIE INGLESI

    Cara Licia mi ricollego alla discussione iniziata sul forum di Subfactory nella sezione “richiesta sottotitoli “ dove , ci si giustifica

    “Ma allora dovremmo anche chiederci perché fanno queste serie di qualità non eccelsa.”
    e se ne da' la triste risposta.
    “Evidentemente c'è chi predilige serie più spensierate, e mi riferisco all'utenza in generale.”


    Certo si e’ alzato un po’ di polverone …che bello!

    Pensate come una parola, una frase che colpisce la nostra sfera emotiva, possa
    rigenerare in noi una reazione vitale.
    Ogni epoca lancia i suoi messaggi, ed ogni “ Messaggero “ volontariamente o involontariamente
    lascia il suo patrimonio o distrugge quello di altri.
    Nell’ambito della TV o del Cinema, come per altre attivita’ divulgative , di tutte ce ne chiediamo lo scopo, in quanto gli stessi inventori e fautori, non soggetti inizialmente a criteri economici, ma spinti dal piacere e dalla curiosita’, hanno legato le proprie invenzioni ad un messaggio evolutivo
    che potesse in qualche modo far crescere l’umanita’ di questo minuscolo pianeta .

    “Tutto e’ relativo “ , certo; ma anche lo stesso Einstein ha dovuto oggettivamente dimostrare con con uno studio impegnativo la formula della propria’ relativita’ che poi e’ diventata la “ Relativita’ “.

    Tutto cio’ per introdurre nel mondo in cui viviamo, che la qualita’ di un prodotto sia che siano Carote o Cinema, o TV, deve rispettare dei parametri non solo soggettivi.
    Questo sempre riferito all’epoca in cui ogni concetto di qualita’ viene discusso.
    Non e’ detto che magari tra un tempo piu’ lontano, gli stessi parametri verranno di nuovo messi in seria discussione
    Ognuno di noi ha nel cuore un Film, una Serie Tv di piacere.
    L’augurio e’ che la formula del piacere non si limiti solo al semplice consumo del piacere ma a volte vada oltre arricchendosi di riflessioni positive o negative che siano.

    All’eta’ di circa otto anni, in pomeriggio afoso, mi ritrovai a seguire una fila di studenti adulti che si recavano al Cinema del mio Paese.
    Erano gli anni “60 “..
    Mi accodai di nascosto sperando di vedere uno dei film che mi affascinavano a quell’eta’ .
    Quei film fatti da eroi mitici Ercole, Sansone.
    Le luci si spensero e fu proiettato “ Il Posto delle fragole” di Ingmar Bergman .
    Per me a quell’eta’ era difficile comprendere la complessita’ dell’opera, ancor oggi motivo di studio cinematografico nonche’ del “Messaggio”.

    Ora non credo che i giovani d’oggi in un Epoca di consumismo siano interessati a vedere “Il posto delle Fragole” o comunque uno di questi Capolavori ; penso magari al nostro “ Otto e Mezzo” del grande Federico Fellini.
    Ma la mia speranza e’ che queste opere vengano comunque viste e magari tra venti o trenta anni regalino quella complessita’ di emozioni di cui sono detentrici.




                                                                    Licia 



    20 marzo 2012 21:58




    Sei sicuro che si sia alzato un polverone?
    I commenti sono stati abbastanza unidirezionali: facciamo quello che più ci piace e se quello che piace a te non è quello che piace a noi, peggio per te! Questa è stata la mia impressione.
    Senza parlare del commento di quella che ha scritto:
    " non mi piacciono loro, non mi piace la lingua..." perchè gli americani cosa parlano, il turcomanno?
    Ma se devi metterti a discutere con gente così, alla mia età ho imparato almeno a lasciar perdere, anche se non sempre ci riesco.
    Soprattutto quando vogliono far passare le cazzate per spensieratezza!
    E' vero che anche in America fanno qualcosa di buono, mio figlio è un patito di Band of Brothers e The Pacific e me ne ha fatto vedere qualche puntata. Poi c'è Mildred Pierce e due o tre altre cose veramente interessanti, ma sono veramente poche.
    Tutte troppo lunghe, troppo tirate fino all'assurdo, alcune sono veramente una presa in giro, come Lost.
    Posso dire che bellezza, qualità e cura dei dettagli non sono relativi. A chi dice che la bellezza è soggettiva non credo affatto. La bellezza è un dato assolutamente oggettivo.Poi può piacere anche quello che non è bello, ma questo è un altro discorso.
    Il cinema meriterebbe un discorso a parte.

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